I punti fondamentali della richiesta
inoltrata possono essere così riassunti:
- La procedura seguita dal SUAP (articoli 7 e 8 del D.P.R. 160/2010) riguarda unicamente le attività produttive e gli esercizi di vicinato, cioè quelle attività commerciali che hanno una superficie di vendita non superiore a mq.250,00
- Il titolare di un esercizio di vicinato potrà richiedere di incrementare la superficie commerciale fino a un massimo di mq.250,00.
- Sono escluse dal calcolo delle superfici commerciali, e perciò dall’incremento, gli uffici, i magazzini, i depositi, i locali di lavorazione e i servizi.
- La EDILIMOSTRA GALLI , come certificato, svolge esclusivamente attività commerciale e il SUAP avrebbe dovuto prendere in considerazione la sola superficie commerciale fino all’incremento massimo di mq. 250,00
- Volendo prendere per buona una superficie commerciale, come certificata dagli uffici comunali, pari a mq.107,00 l’incremento ammesso per arrivare ai mq.250,00 sarebbe dovuto essere di mq.143,00. Pertanto la superficie complessiva dell’attività, compresi magazzini, uffici e servizi sarebbe dovuta passare dagli attuali mq.1.117,16 a mq.1.260,16.
- Al contrario il SUAP, sottoponendo al Consiglio Comunale un progetto che prevedeva un incremento complessivo di mq.1.069,00 permette di raddoppiare l’intera superficie portandola a mq.2.260,00 compiendo un atto in contrasto con la normativa vigente sia nazionale che regionale.
Negli elaborati
integrativi la superficie di vendita
certificata, che precedentemente era di mq.107,00 viene dichiarata pari a mq.184,31 e la nuova superficie commerciale di progetto dai
previsti mq.240,00 passa a mq.155,90.
Cosi arriviamo,
per assurdo,ad avere un’attività commerciale che riduce la superficie di vendita, aumenta quella degli uffici e raddoppia quella dei magazzini,
ovvero, l’esatto contrario di quello che prevede la normativa, nata per
favorire lo sviluppo delle attività produttive e gli esercizi di vicinato e non
certo dei magazzini.
Tutto questo all’insaputa
del Consiglio Comunale che nella seduta del 29 agosto 2013 aveva approvato tutt’altra
cosa.
Di male in peggio,
proprio una gran furbata !!!
Ci chiediamo a
questo punto se questi atti servano veramente a favorire la riqualificazione
dell’EDILMOSTRA GALLI o, al contrario, ad
onorare impossibili impegni presi in precedenza.
La procedura
seguita dagli uffici, che escludere il Consiglio Comunale, conferma la
fondatezza della nostra denuncia e il rimedio proposto è ancor più grave di
quello originario nato al di fuori di ogni normativa urbanistica.
Continuiamo a
chiederci perché in questo paese di ”furbi” lo sviluppo e la pianificazione
territoriale non possano avvenire all’insegna della trasparenza e della
legalità.
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